Giuliana Monciatti
Giuliana Monciatti
- Categoria: Vittima
- Caratteristiche: Colpita da 17 coltellate
- Autore: Sconosciuto, attribuito dalla Mostrologia al cosiddetto MDF
La prima delle quattro prostitute misteriosamente uccise. Il cadavere della Monciatti venne trovato nel suo appartamento la mattina dell’11 febbraio 1982 da un’amica con cui condivideva l’abitazione. La donna era stata colpita da 17 coltellate al seno, al collo e all’inguine. Era distesa sul pavimento della sua camera da letto: indossava un maglione e un paio di pantaloni abbassati e lacerati sul davanti, lasciando scoperte la regione pubica, quella ipogastrica e la radice delle cosce.
Le numerose coltellate e la disposizione del cadavere rendono questo delitto il più simile – fra quelli delle prostitute – agli omicidi commessi dal Mostro di Firenze.
Il dottor Maurri che eseguì le analisi sul cadavere, escluse tuttavia collegamenti con la vicenda del MdF (forse ndr).
Giuliana Monciatti di origine emiliana era stata una ballerina poi era divenuta una prostituta. Nel 1982 viveva con la madre Olga e la zia presso un appartamento in Via dell’Anconella al n° 46 a Firenze. Possedeva un’automobile Renault di colore Rosso. L’11 febbraio 1982, giovedì, all’età di 41 anni, fu trovata morta. Uccisa in un appartamento seminterrato in Via del Moro al n° 27 a Firenze. L’appartamento era adibito a ricevere i clienti ed era usato dalla Monciatti e da una collega di nome Roberta. La Monciatti aveva raggiunto la sera dell’11, circa alle 21.00, l’appartamento di via del Moro a bordo della sua auto.
Il corpo fu rinvenuto da Roberta nella mattina del giorno 12. Il corpo, ancora con gli occhi aperti, presentava numerose coltellate, 13 (17?) in totale, vibrate al seno, all’inguine e al collo. Fu trovata distesa sul pavimento della camera da letto in posizione supina. La donna era vestita con un maglione ed un paio di pantaloni che risultavano abbassati e lacerati sul davanti esponendo la regione pubica, parte della regione addominale e la parte alta delle cosce. Il corpo era parzialmente coperto da una coperta.
L’assassino sembrava avesse tentato di simulare un furto in quanto la borsetta della vittima era sparita, ma non era stata fatta dall’assassino stesso una ricerca di preziosi o denaro nella casa, infatti in un cassetto erano state trovate alcune banconote. Nel cestino dei rifiuti tre profilattici usati consegnati all’istituto di medicina legale.
Sul posto intervengono il Dr. Giuseppe Grassi della Squadra mobile ed il Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Ubaldo Nannucci. Vengono convocati come medici legali Dr. Mauro Maurri e la Dr.ssa Tartaro.
Nella descrizione contenuta nella perizia medico legale si contano 17 coltellate. Quella mortale ha reciso l’aorta che sommandosi nella perdita ematica delle altre ferite determina il decesso per emorragia. Altre coltellate si ritrovano ad organi come il fegato e i polmoni.
Fonti: Web
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