Gina Manfredi

 


Gina Manfredi


Gina Manfredi


  • Categoria: Vittima
  • Caratteristiche: “Caduta” dalla tromba delle scale
  • Autore: Sconosciuto, attribuito dalla Mostrologia al cosiddetto MDF


Tromba delle Scale

Prostituta fiorentina che storicamente non viene fatta rientrare fra le morti collaterali che potrebbero essere legate alla vicenda del Mostro di Firenze, in quanto perse la vita con modalità diverse rispetto a quelle delle canoniche quattro prostitute su cui la mostrologia è solita soffermarsi. Tuttavia la Manfredi venne citata dal testimone Lorenzo Nesi (detto la Ciuca o Pizzaman) durante un’udienza del Processo ai Compagni di Merende come una “prostituta molto signora” frequentata sia da lui che dal futuro imputato per i delitti del Mostro, Mario Vanni. La Manfredi morì il 4 agosto 1981 cadendo dalle scale del palazzo in cui viveva.

Lorenzo Nesi la ricordava in quanto Vanni la elogiava per le prestazioni orali. Nesi raccontò inoltre un episodio che gli era capitato: “In una occasione lasciai Vanni dalla Gina e andai a sbrigare delle pratiche. Tornai a prenderlo dopo una mezz’oretta e non lo trovai in strada. Salii allora a casa della donna. Non trovai nessuno nella sala d’aspetto e, convinto che Vanni fosse ancora nella camera da letto con Gina, aprii la porta. Vidi che c’era una persona con un mantello nero, di quelli che indossano i magistrati, e vidi pure che c’era una lampada di forma rotondeggiante che emanava una fievole luce rossa. Questa persona mi sembrò un mago. Era solo e alla mia vista ebbe un gesto di stizza. Si trattava di Salvatore Indovino. Chiusi subito la porta e andai via. In strada adesso accanto al furgone c’era Vanni che mi stava aspettando. Gli raccontai l’accaduto dicendogli che non sarei più tornato da Gina“.

La Manfredi morì il 4 agosto 1981 cadendo dalle scale del palazzo in cui viveva.
Come si vedrà in seguito, a quella data il suddetto Salvatore Indovino non aveva ancora scoperto le sue "capacità medianiche" e dunque non aveva ancora intrapreso l'attività di mago. È probabile, quindi, che in questo caso (come altri ndr) le dichiarazioni del Nesi fossero fallaci.


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