Vittime Collaterali: Renato Malatesta

 


Renato Malatesta


  • Categoria: Vittima
  • Caratteristiche: Impiccagione
  • Autore: Sconosciuto, attribuito al cosiddetto MDF


Marito di Maria Antonietta Sperduto, colei che fra la fine degli anni '70 e gli inizi degli anni '80 era stata l'amante dei futuri Compagni di Merende, Pacciani e Vanni.
Il Malatesta fu trovato impiccato il 24 dicembre 1980 nella stalla della sua abitazione. Era stato in precedenza l'amante di una prostituta di nome Gabriella Ghiribelli, futura testimone al Processo ai CdM, che di lui disse: "sembrava un uomo disperato ed era sempre pieno di lividi e botte".
Pur prendendo le dichiarazioni della Ghiribelli con il beneficio del dubbio, è indubbio che la morte del Malatesta sia stata archiviata forse troppo frettolosamente come suicidio.
La figlia Laura raccontò, infatti, ai carabinieri di San Casciano d'aver visto più volte Pietro Pacciani picchiare suo padre minacciandolo: "t'impiccherò, t'ammazzo, ti ritroverò da solo". La moglie e l'altro figlio, Luciano, confermarono di esser stati anche loro testimoni di violenze e minacce.
Inoltre, in occasione del processo ai Compagni di Merende, il testimone Lorenzo Nesi riportò alcune dichiarazioni dell'epoca di Vanni secondo cui il Malatesta dormiva con una falce sotto il cuscino per difendersi dalle continue angherie e percosse che subiva dal Pacciani.
Per contro, il figlio Luciano dichiaró durante lo stesso processo che più volte in precedenza suo padre aveva tentato il suicidio e in una occasione era stato proprio lui, all'epoca poco più che bambino, a impedirlo.
I dubbi sulla morte di Renato Malatesta rimasero comunque sempre molto forti, tant'è che il 19 luglio 2007 fu disposta dalla Procura della Repubblica, nelle persone dei magistrati Paolo Canessa e Alessandro Crini, la riesumazione del cadavere per ulteriori esami. Risultò che l'osso ioide, che dovrebbe rompersi durante un'impiccagione, risultò integro, mentre fu evidenziata una frattura al naso. Per la sua morte fu indagato l'ex appuntato dei carabinieri di San Casciano, Filippo Neri Toscano, amico dello stesso Pacciani e che la Maria Antonietta Sperduto aveva descritto in sede processuale come autore di continue angherie nei confronti suoi e del marito. L'indagine si chiuse comunque con un nulla di fatto.


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