El Psicopata
El Psicopata
- Classificazione: Serial Killer
- Caratteristiche: Aggressione di donne sole o coppie etero in zone isolate, di notte
- Numero di vittime accertate: 19
- Date degli omicidi: 1986-1996
- Metodi degli omicidi: Arma da fuoco, accoltellamento, atti di necrofilia e mutilazione
- Luogo degli omicidi: Provincia di San Josè, Costarica
- Stato: Mai catturato
El Psicópata (letteralmente "Lo psicopatico") è un serial killer non identificato, responsabile dell'omicidio di almeno 19 persone tra il 1986 e il 1996 nelle città di Cartago, Curridabat e Desamparados.
Fu così soprannominato dalle forze di polizia della Costa Rica nel 1996, mentre stavano investigando su crimini simili rimasti insoluti negli anni precedenti. Tuttavia, secondo la vigente legislatura della Costa Rica, i crimini sono ormai caduti in prescrizione, e se mai dovesse essere trovato un possibile colpevole o sospetto, non potrebbe essere sottoposto a giudizio.
Altri crimini a lui attribuiti, come quelli del cosiddetto "El Descuartizador" ("Squartatore"), sono anch'essi rimasti insoluti.
Omicidi
Le sue vittime erano solitamente donne sole o coppie eterosessuali che venivano aggredite in zone isolate e di notte, specialmente nell'area tra Cartago, Curridabat e Desamparados, che fu all'epoca definita il "triangolo della morte".
Fu elaborato un identikit dell'assassino, ma nessuno venne mai arrestato per i crimini. Le analisi del profilo del serial killer suggerirono che potesse essere un maschio tra i trenta e i quarant'anni di origine costaricana ma residente in Nicaragua (sebbene questa sia solo una delle tante ipotesi). Si ipotizzò, infatti, che il killer potesse essere un costaricano implicato nella guerriglia in Nicaragua, e che si fosse fermato perché rimasto ucciso durante uno scontro.
Una tesi molto diffusa e piuttosto sensazionalistica, ma non confermata da fonti ufficiali, fu che l'autore degli omicidi fosse un individuo molto in vista nelle alte sfere della società costaricana, appartenente a una delle famiglie più potenti e ricche del Paese, nello specifico a quella dell'ex presidente José Figueres Ferrer, e che per questa ragione non fu perseguito dalle autorità. (Altra Ipotesi)
La polizia dichiarò che gli omicidi erano probabilmente opera di un soggetto sofferente di un forte trauma psicologico risalente all'infanzia, collegato alla madre o comunque a una figura femminile alla quale era sentimentalmente legato, a causa della particolare crudeltà mostrata nei confronti delle donne, i cui cadaveri venivano mutilati selvaggiamente, soprattutto a mammelle e genitali.
Il direttore dell'Organismo de Investigación Judicial (OIJ) dell'epoca, disse nel 1996 che non sussisteva la minima prova che potesse indicare un sospetto, fatta eccezione per il modus operandi e il calibro dell'arma del delitto, che erano sempre gli stessi. La polizia dichiarò di avere interrogato sei sospettati, ma senza concludere nulla. Fu richiesto anche l'aiuto dell'FBI per rintracciare il killer, ma senza alcun risultato.
Autorità
Il 26 novembre 1996, l'OIJ organizzò una conferenza stampa (la prima dall'inizio degli omicidi), con il preciso intento di offrire una ricompensa a chi avesse fornito indizi circa i crimini di El Psicópata. Furono comunicati un numero di telefono dedicato e un indirizzo postale al quale far pervenire informazioni, ma l'iniziativa non portò grandi risultati. Un cambio di direzione nelle indagini si ebbe quando il killer venne definito un omicida seriale a sfondo sessuale, che commetteva i propri crimini per far avverare le proprie fantasie sessuali deviate.
Questo indirizzo investigativo fu criticato dal dottor Fernando Garzona Meseguer, fermamente convinto che El Psicópata non fosse un sadico con un movente sessuale nei suoi crimini, e che anche se alcune delle vittime venivano violentate dopo la morte il sesso non era comunque la motivazione principale dell'assassino (o degli assassini).
Altri crimini
Omicidio di Ligia Camacho Bermudez
Il 14 giugno 1987, l'omicidio avvenne in casa della vittima. Una donna di nome Ligia Camacho Bermúdez stava leggendo un libro in camera sua, quando qualcuno le sparò dalla finestra, freddandola sul colpo. L'omicidio in questione contraddisse il modus operandi di El Psicópata, che era solito uccidere all'aperto in zone isolate e non in centri abitati. L'unico fattore che fece attribuire con certezza il crimine al serial killer, fu la prova balistica che stabilì che l'arma del delitto era la stessa utilizzata negli altri omicidi.
Furono inoltre rinvenute delle impronte digitali, ma non venne arrestato nessun sospetto, in quanto non si trovò corrispondenza con quelle di soggetti già schedati dalle forze di polizia.
Ultime vittime
Gli ultimi crimini attribuiti a El Psicópata ebbero luogo il 26 ottobre 1996, nella zona di Patarrá di Desamprados, a sud di San José. Mauricio Cordero e Ileana Álvarez erano in una Nissan Sentra, quando furono sorpresi da un estraneo che li costrinse ad abbandonare l'auto e a camminare per 500 metri. Poi sparò ad entrambi. Il colpevole non fu mai identificato, ma la polizia constatò lo stesso modus operandi del serial killer che aveva ucciso altre 19 persone, tra il 1986 e il 1996.
L’ipotesi di Gerardo Castaing
Gerardo Castaing, criminologo ed ex agente dell'Organizzazione investigativa giudiziaria (OIJ), ha dichiarato a crhoy.com di aver recentemente stabilito alcuni contatti in quel paese, poiché a suo avviso questo caso ha molte somiglianze con quello dello psicopatico, avvenuto tra i metà degli anni 90. Ottanta e Novanta nella zona orientale della Valle Centrale in Costa Rica. Colpiscono le somiglianze tra le modalità con cui sono stati commessi i delitti, la mutilazione delle parti intime e la confusione sui responsabili avvenuta nel corso degli anni.
“Quasi come qui ci sono stati degli arresti ma non sono arrivati a nulla. La cosa curiosa è che usano due armi, proprio come qui in Costa Rica. In Italia usano un’arma da 9 millimetri e un bisturi, nel Paese usano anche un’arma da fuoco (M-3) e un coltello o un bisturi, queste somiglianze attirano l’attenzione”, ha spiegato Castaing.
Secondo l'ex agente, un dato che potrebbe essere utile è che il “Mostro di Firenze” ha smesso di uccidere nel 1985 e qui gli omicidi sono iniziati nel 1986. «Ci sono una serie di somiglianze che attirano l'attenzione, soprattutto se pensiamo che in uno dei luoghi in cui il soggetto uccide più persone qui in Costa Rica ci sono alcune persone italiane, sono proprietari di terreni (…) Ho continuato a indagare e ho le mie ipotesi”, ha detto.
Come in Costa Rica, la polizia italiana e i media non sono mai riusciti a consolidare un'ipotesi chiara sugli omicidi, anche se le persone sono state arrestate, la colpevolezza non è mai stata dimostrata e sono state rilasciate. Le autorità giudiziarie costaricane hanno indicato che El Psicopata, al quale vengono attribuiti 19 decessi, avrebbe potuto essere un ex ufficiale militare nicaraguense già deceduto; anche questo non è stato mai dimostrato.
Riapertura dei casi
Sia in Italia che in Costa Rica i casi sono stati chiusi e riaperti in diverse occasioni. Nel 2018, il procuratore generale, Jorge Chavarría, ha riferito che avrebbe riaperto le indagini per applicare un metodo appreso per affrontare i femminicidi. Nel Paese europeo il caso è ancora aperto.
La stampa e gli esperti italiani definirono il “Mostro di Firenze” uno psicopatico dotato di straordinaria intelligenza, con una grande capacità di pianificare nel minimo dettaglio i suoi delitti e una vasta abilità nell'uso delle armi da fuoco e nella mutilazione dei cadaveri.
Castaing ha affermato che secondo lui non c'è solo un assassino, ma diversi dietro questi crimini.
Nostre Ipotesi
Alcuni mostrologi, parlano del coinvolgimento diretto della persona che ha seminato il panico a Firenze e dintorni tra il 1981 e il 1985. Ci siamo informati sul caso in questione leggendo quello che si trova in rete e chiedendo direttamente alla polizia e ai giornalisti (i pochi che ci hanno risposto), quando (l'estensore dell'articolo) ha visto l'identikit, è sobbalzato sulla sedia. Tolti i capelli e i baffi, il viso leggermente più magro è identico ad un personaggio presente a Firenze tra il 1975 e il 1985. Ne parleremo in altro articolo.
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